
Mons. Emilio Biancheri
(1908-1982)
Brevi cenni biografici
Emilio Biancheri nasce il 19 luglio 1908 a Ventimiglia. Entra in Seminario nel 1918, viene ordinato sacerdote il 30 maggio 1931 e gli viene affidata la rettoria di Grimaldi, una parrocchia al confine con la Francia. Questa sua appartenenza ad un territorio di confine gli ha permesso di conoscere bene la lingua e cultura francese, favorendo in particolare i contatti con il cattolicesimo d’Oltralpe, intellettualmente molto vivace. Ricopre l’incarico di professore di filosofia al Seminario di Ventimiglia (1936) e successivamente di Rettore dello stesso Seminario (1938).
In questi anni si dedica agli studi di letteratura, filosofia e dei testi dei teologi che hanno anticipato con la loro riflessione e con le loro opere i temi del futuro Concilio. Il 18 maggio 1949 viene nominato vescovo di Sarsina (dal 1949 al 1953 è anche Amministratore apostolico di Sansepolcro), il 7 settembre 1953 viene nominato vescovo di Rimini (dal 1966 al 1976 è anche Amministratore apostolico del Montefeltro). Inizia il suo episcopato riminese in un periodo non facile, il boom economico comporta per la costa un notevole sviluppo turistico, accompagnato dalla nascita di nuovi insediamenti e da una notevole crescita demografica. Durante il suo episcopato vengono costituite ventuno parrocchie, colla costruzione delle chiese e degli spazi per aule e sale per attività ricreative, culturali e campi sportivi, nell’ottica di dar vita a comunità inclusive. Lo stile di povertà che lo ha caratterizzato, lo porta ad essere particolarmente attento alle difficoltà vissute da chi gli sta intorno; nel 1953 istituisce la giornata della Caritas diocesana; nel 1958 benedice ad Alba di Canazei (TN) la prima pietra della Casa Madonna delle Vette, inizio della futura associazione papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi; nel 1959 destina un bene immobile donato alla diocesi perché venga utilizzato come centro di addestramento professionale (conosciuto come Centro Zavatta).


L’episcopato di mons. Biancheri è fortemente legato agli anni del Concilio, a lui si deve infatti, in diocesi, la sua applicazione. Tra i primi in Italia a dare vita a nuove strutture di compartecipazione, come il Consiglio pastorale diocesano e la riorganizzazione della diocesi, valorizzando clero e fedeli. A lui si deve la ricostruzione del palazzo episcopale, distrutto dai bombardamenti e, del Seminario vescovile (1962), quest’ultimo con aperture pedagogiche nuove e in una nuova prospettiva lo volle come centro pastorale e culturale
della diocesi. Forte, inoltre, il suo impegno in campo culturale, con l’apertura della Biblioteca diocesana, alla quale dona la propria raccolta libraria, ma anche opere di prestigio e, la costituzione dell’Archivio storico diocesano. Attorno alla Biblioteca, da lui fatta riordinare, nel 1967 nasce la Rivista diocesana, con lo scopo di approfondire le linee del Concilio, concretizzandole nella vita e nella pastorale diocesana, a questa succede nel 1976 la fondazione del settimanale diocesano il Ponte.
Mons. Biancheri conclude il suo mandato il 17 dicembre 1976, rimane in diocesi come vescovo emerito, muore l’8 settembre 1982. Per la sua operosa sollecitudine, la Biblioteca diocesana è stata a lui dedicata nel decimo anniversario della sua morte.